In risposta alle recenti dichiarazioni rilasciate da una deputata, riguardanti l’allocazione di fondi per la messa in sicurezza del territorio, il Consigliere regionale Massimo Bulbi desidera fare alcune precisazioni.
Contrariamente a quanto dichiarato da una deputata, il commissario nominato dal Governo Meloni dispone attualmente di 2,5 miliardi di euro, non 3,5 miliardi come affermato in recenti dichiarazioni. Le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR) che ammontavano a 1,2 miliardi di euro annunciate da Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen lo scorso 17 gennaio a Forlì, non sono state ancora assegnate, perché non è stato ancora approvato il decreto attuativo per sbloccare quelle risorse pertanto, non possono essere considerate ancora garantite.
Per quanto riguarda i rimborsi ai cittadini e imprese, è vero che i rimborsi sono stati avviati. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che questi non ammontano al 50% del richiesto e che vengono esclusi ingiustamente i beni mobili. Ad esempio, su una richiesta di 25.000 €, sono riconosciuti circa 15.000 €, e di conseguenza, i bonifici effettuati ammontano a soli 7.500 €. Inoltre, dei circa 60.000 rimborsi attesi, solo una ventina sono stati finora elaborati su 775 domande completate e circa 1.900 utenti registrati su Sfinge.
In merito alle accuse verso l’amministrazione regionale, è essenziale ricordare che l’evento calamitoso subito è stato di una portata eccezionale e imprevedibile, tale da superare ogni forma di intervento programmato fino a quel momento. La Regione ha rispettato gli obiettivi del programma di mandato, raddoppiando le risorse per la manutenzione da 50 a 100 milioni di euro.
Prima dell’alluvione in Emilia-Romagna, erano attivi oltre 4.500 interventi per un impegno complessivo di oltre 1 miliardo di euro, fondi derivanti da risorse regionali o, in gran parte, provenienti dal Dipartimento nazionale di protezione civile, e quindi post emergenze. Solo una minima parte dal Ministero dell’Ambiente che invece sarebbe deputato dalla norma al finanziamento della difesa del suolo.
Numeri importanti, che dimostrano l’impegno continuo e significativo della Regione nella prevenzione e nella gestione del rischio idrogeologico.
Purtroppo in questo ultimo anno invece che lavorare di squadra si è preferito lavorare per ritorni di parte ma sarebbe stato più opportuno concentrare gli sforzi affinché le promesse fatte venissero attuate in tempi rapidi e non che dopo un anno ci siano ancora tutte queste incertezze. Con la legge di bilancio 2024 è stato istituito il credito d’imposta a favore di famiglie e imprese alluvionate ma dopo quattro mesi mancano ancora i provvedimenti attuativi. Stessa sorte per le promesse fatte dal Governo a maggio scorso quando aveva annunciato che avrebbe ristorato il 100% dei danni ai cittadini alluvionati, dopo undici mesi ancora la legge non lo permette. Fatti che emergono anche dai comunicati dei Comitati alluvionati del territorio.
“Voglio ribadire – afferma il Consigliere Bulbi – l’impegno della Regione nell’affrontare e gestire le emergenze con responsabilità e attenzione, smentendo così le affermazioni che non riflettono accuratamente la situazione attuale e le misure intraprese. La correttezza delle informazioni è essenziale per mantenere la fiducia dei cittadini e per garantire che le strategie di intervento siano basate su fondamenti realistici. I cittadini vogliono risposte serie e reali e non la solita linea di colpevolizzare gli altri e dare numeri non veritieri.”