Bulbi: “Il liscio è tradizione, cultura e identità del nostro territorio”
“Chiediamo alla Giunta di sostenere presso il Ministero della Cultura, la candidatura del ballo liscio emiliano-romagnolo in tutte le sue forme e latitudini come patrimonio immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco a promuovere, anche attraverso bandi, finanziamenti e iniziative culturali, la diffusione del ballo liscio soprattutto tra i giovani; a valorizzare il ballo liscio come patrimonio culturale del territorio emiliano-romagnolo attraverso i portali web ufficiali, sia informativi sia turistici, della Regione e con la collaborazione degli enti locali ” Questa è la richiesta contenuta nella risoluzione presentata da alcuni Consiglieri di Gruppi diversi, tra cui il Consigliere regionale Massimo Bulbi, e approvata questa mattina in Assemblea legislativa.
“Il liscio è tradizione, cultura e identità del nostro territorio – ha sottolineato il Consigliere Bulbi – Canzoni come Romagna mia e Romagna capitale, in coerenza con la mia fede calcistica, identificano orgogliosamente la Romagna e tutta la Regione. Il ballo liscio è diventato patrimonio identitario di cultura storica e popolare che abbiamo il dovere di diffondere e far conoscere anche ai più giovani”.
“Il fenomeno Liscio è nato e si è sviluppato attraverso un molteplice intrecciarsi di processi storici, sociali e culturali – affermano i Consiglieri regionali – Questi, insieme alla diffusione di pratiche musicali popolari, trasferite di generazione in generazione, hanno permesso la sua diffusione e anche l’affermazione di importanti protagonisti nel mercato discografico nazionale.
Associati a questi fenomeni e direttamente connessi agli stessi abbiamo assistito anche al progressivo emergere dei luoghi di festa laici e popolari, i luoghi del ballo di coppia: balere, feste di ballo e festival rurali. Luoghi e forme che hanno caratterizzato in modo intenso il paesaggio antropologico e la cultura profonda e che ancora oggi contraddistinguono il nostro territorio nell’immaginario comune.
Nel tempo si sono anche diffuse e consolidate rapidamente diverse “scuole” di ballo liscio: una emiliana, una romagnola e una bolognese grazie a parecchie orchestre romagnole ed emiliane.”
“Nella scorsa legislatura era già stata approvata una risoluzione che impegnava la Giunta regionale a sostenere la proposta di candidatura del ballo folkloristico romagnolo come patrimonio immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco e a continuare a supportare la sua promozione culturale e turistica,
Recentemente, il tema della candidatura del ballo liscio come patrimonio Unesco è stato riproposto da diverse sigle del panorama musicale, Sindaci e istituzioni regionali come l’Assessore alla Cultura Mauro Felicori, che ha già ripreso l’iter per il riconoscimento da presentare al Ministro della cultura.”
“Un riconoscimento – concludono i Consiglieri firmatari – che avrebbe una risonanza internazionale, tale da garantire un ritorno di immagine, economico, culturale e turistico di grande impatto per la nostra terra, oltre alla grande opportunità di generare occupazione nel settore musicale, soprattutto per i giovani, per questo sosteniamo con convinzione questa richiesta”