Bulbi: “L’incidenza del settore calzaturiero nell’economia regionale e sui correlati livelli occupazionali, in particolare del territorio romagnolo (tra i quali i Comuni di San Mauro Pascoli, di Savignano sul Rubicone e Gatteo), rendono necessari interventi di sostegno a questo comparto“
Il comparto calzature in Italia rappresenta uno dei segmenti industriali fondamentali del sistema moda. È da sempre leader indiscusso tra i produttori di calzature nell’Unione Europea e nei mercati internazionali grazie alle superiori caratteristiche qualitative che contraddistinguono i prodotti calzaturieri italiani. Nonostante questo, il calzaturiero è tra i settori economici più colpiti dall’impatto del Covid a causa dei lockdown produttivi e commerciali.
Per il 2021 le prospettive sono ancora più gravi, purtroppo si prevedono molti posti di lavoro a rischio e chiusure aziendali, se non addirittura la cancellazione di interi operatori delle filiere e la perdita definitiva di professionalità del Made in Italy.
Per contenere questo rischio il Governo ha riconosciuto ad alcune regioni svantaggiate dell’Italia (quelle del Mezzogiorno) un esonero dal versamento dei contributi previdenziali pari al 30%, misura che però ha creato una forte disparità tra i territori che ospitano distretti delle calzature che condividono analoghe problematiche e che hanno subito il medesimo impatto Covid.
L’incidenza di questo settore nell’economia regionale e sui correlati livelli occupazionali, in particolare del territorio romagnolo (tra i quali i Comuni di San Mauro Pascoli, di Savignano sul Rubicone e Gatteo), rendono necessari interventi di sostegno a questo comparto.
Per evitare di indurre il trasferimento degli investimenti da una Regione all’altra per intercettare tali incentivi nonché evitare qualsiasi perdita di filiere e forze produttive storiche nei territori dei distretti del Centro Nord ho presentato una Risoluzione alla Giunta in cui chiedo che si faccia promotrice presso il Governo per adottare quanto prima strategie efficaci di azione per difendere il settore calzaturiero, estendendo i benefici sopracitati a tutti i distretti del settore calzaturiero, indipendentemente dall’area geografica in cui sono collocati, ricomprendendo quindi anche quelli dell’Emilia-Romagna.
Tra le varie misure chiedo anche incentivi fiscali anche sotto forma di credito di imposta nella misura del 30% del valore delle rimanenze in magazzino; abbattimento del cuneo fiscale, potenziamento del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo relativamente al design e all’ideazione estetica; sostegno diretto, tramite apertura di linee di finanziamento a fondo perduto per la realizzazione dei campionari e delle collezioni dei settori moda e accessorio; misure a sostegno della trasformazione digitale della filiera; misure per lo sviluppo di modelli imprenditoriali sostenibili; estensione temporale fino a 20 anni di tutti i piani di rientro sui prestiti bancari con garanzia pubblica attivati in seguito all’introduzione delle garanzie di stato sui finanziamenti alle imprese tramite SACE e fondi di garanzia alle PMI.